SOCIOLOGIA: LA DISOCCUPAZIONE
LA DISOCCUPAZIONE
UN CONCETTO COMPLESSO
La parola disoccupazione, originariamente disegnava
semplicemente colui che non lavorava, indipendentemente al fatto che cercasse o
meno un’occupazione. Le oscillazioni di significato sono dovute principalmente
a due fattori: il primo, e che la disoccupazione come problema sociale è un
fenomeno moderno, sconosciuto nelle società preindustriali; Il secondo è
che il fenomeno ha subito diverse interpretazioni differenti tra loro.
Gli economisti distingue inoltre diversi tipi di
disoccupazione:
- Disoccupazione frizionale: scarto mai totalmente eliminabile tra numero degli occupati e i popolazione attiva dovuto al fatto che anche in fase di crescita economica, c’è sempre qualcuno che la ricerca di un lavoro
- Disoccupazione strutturale: mancanza di occupazione e conseguente allo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro
- Disoccupazione stagionale: mancanza di occupazione conseguente al calo di produzione che inevitabilmente si verifica in certi periodi dell’anno
- Disoccupazione ciclica: disoccupazioni che compare nei periodi di crisi economica, quando il calo della domanda di beni e servizi fa diminuire la produzione, provocando ripercussioni negative sull’occupazione.
INTERPRETAZIONI DELLA DISOCCUPAZIONE
COLPA INDIVIDUALE?
Per molto tempo la fiducia nelle regole del mercato libero
ha condizionato l’approccio al mondo del lavoro e ai suoi problemi,
influenzando in modo rilevante anche l’opinione pubblica in materia.
L’idea che domanda offerta di lavoro si armonizzino
spontaneamente grazie alle oscillazioni del costo del lavoro porta infatti
escludere, in linea di principio, la possibilità che esiste la forza lavoro non
occupata, se non per breve tempo e per ragioni contingenti. Questa concezione
ha contribuito, nella sua versione più grossolana a diffondere nell’opinione
pubblica un vero e proprio pregiudizio, secondo il quale chi non trova un
impiego è responsabile della propria condizione, perché è pigro o
eccessivamente pretenzioso.
O PROBLEMA SOCIALE?
Solo in tempi più recenti si è diffusa la percezione della
disoccupazione come autentico problema sociale e, non liquidabile
nei termini di una semplice scelta individuale punto si deve alle società
contemporanee la scoperta della disoccupazione, se non addirittura la sua
invenzione punto
Storicamente, è stata cosiddetta grande depressione
successiva al crollo di Wall Street nel 1929 a infliggere un duro colpo ai sostenitori
della teoria della disoccupazione volontaria. E con i primi interventi di Roosevelt
che vi è una pubblica ammissione della tesi secondo cui il mercato non è
sempre in grado di invertire da sé la propria rotta.
La radice sostanziale della disoccupazione è da ricercare
secondo Keynes al di fuori del mercato del lavoro, ossia dalle semplici
relazioni tra domande offerte della merce lavoro punto e si è legata piuttosto
a quella che chiama domanda aggregata, ossia la richiesta di beni e
servizi formulata in un dato periodo di tempo dal sistema economico nel suo
complesso punto quando queste debole, perché bassa la percentuale di reddito
che le persone decidono di dedicare i consumi investimenti, il volume
complessivo dell’occupazione diminuisce.
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